RACALMUTO

VILLA RAHAL
Un'oasi nel cuore di Racalmuto

Rahal Mut

Durante il periodo arabo in Sicilia, lungo le strade più trafficate che collegavano i centri più importanti dell’isola, sorsero i Rahal. Questi erano ubicati in zone ricche di sorgenti d’acqua con terreni fertili e coltivabili. La loro posizione strategica lungo le principali arterie di comunicazione e le condizioni favorevoli alla vita ne permisero un rapido sviluppo. I Rahal assunsero anche la funzione di luogo di sosta per chi si spostava da un centro all’altro, trovando cibo, acqua e un riparo sicuro per la notte. Con la fine della dominazione araba soltanto i Rahal più importanti e popolosi sono sopravvissuti e si sono trasformati in centri urbani, come Racalmuto; il cui nome viene dall’unione di Rahal (casale, luogo di sosta/ristoro) e Mut che probabilmente è un diminutivo di Mahmud (Maometto).

Festa del Monte

La festa sbampà nel 1503 a Racalmuto. 
Sono i festeggiamenti in onore di Maria SS. del Monte, Regina e Compatrona di Racalmuto. La festa si svolge la seconda settimana di luglio, ha inizio il venerdi dopo la prima domenica e dura circa cinque giorni. E' ricca di eventi spettacolari. Durante la festa si svolge la tradizionale "Fiera" di Maria SS. del Monte. La giornata di venerdì prevede la Rievocazione storica del miracolo avvenuto nel 1503. 
La festa ha inizio il venerdi con i tradizionali 21 colpi di cannone, cui segue la "tammuriata” e l'entrata della banda cittadina. Al Castello Chiaramontano avrà il via il corteo storico in abiti conquecenteschi a cavallo per rievocare l'arrivo a Racalmuto del principe Gioieni. La sera la Processione del Simulacro della Madonna, posto su un "carro trainato da due buoi".
Il sabato si svolge la tradizionale discesa dei Cilii e presa della bandiera, con devoto omaggio alla Madonna da parte dei Burgisi, il rito prevede la sfilata dei ceri da parte dei Burgisi, degli Ugliara e dei Cicirara, seguita dalla presa della bandiera sul cero posto sulla torre in legno da parte degli "schetti". 
Domenica, giornata conclusiva dei festeggiamenti, vede la consegna delle "prummisiuni” al santuario. Uomini e donne, per grazia ricevuta, seguiti da muli bardati e carichi di sacchi di frumento, si recano a piedi al santuario. Alcuni devoti cavalieri fanno il loro ingresso al santuario dopo aver salito alla carica la scalinata che conduce all'entrata. 

COSA  VEDERE


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